Tito Rossini, annoverato dalla critica come uno dei maggiori artisti figurativi italiani degli ultimi decenni, è stato invitato ad esporre una sua opera alla Biennale di Venezia.
Rossini vive e lavora a Formia e dalla sua terra, dal suo microcosmo, ha tratto ispirazione per alcuni dei suoi quadri più famosi, oggi presenti in numerose collezioni pubbliche e private. “Natura morta con arance” campeggia nell’appartamento privato di S.S. Benedetto XVI.
Tito Rossini, presente alla Quadriennale Romana del 1996, vincitore nel 2003 del prestigioso Premio Michetti, è un protagonista di rilievo nel panorama artistico nazionale per il recupero dei valori legati alla tradizione della pittura italiana del ‘900. D. Trombadori, G. Giuffrè, M. Di Capua hanno associato l’artista formiano alla Scuola Romana e al recupero del realismo magico. Rossini, infatti, spicca nel panorama dell’arte contemporanea per la cura con cui esprime paesaggi, nature morte, interni domestici dai tratti riconoscibili, eppure appartenenti ad una dimensione più alta e diversa rispetto a quella oggettiva. Una dimensione che è al tempo stesso impregnata di realtà e di accesa spiritualità.
Il Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia, curato da Vittorio Sgarbi, ha l’intenzione di fotografare lo stato dell’Arte di tutto il territorio nazionale. Sia per contrastare la consuetudine che vede, nelle opere selezionate per la manifestazione, solo ed esclusivamente il pensiero di chi le ha scelte, sia per celebrare con l’Arte i 150 anni dell’Unità d’Italia. “La mia Biennale – ha affermato Sgarbi - sarà dunque quella del Centocinquantesimo dell’Unità d’Italia e dovrà esibire gli artisti che, con il loro valore, meglio illustrino il prestigio nell’arte della nostra nazione.”
La novità di quest’anno è costituita dal decentramento delle sedi espositive. Ogni regione italiana ospita nel proprio capoluogo le opere degli artisti selezionati in modo da garantire una visione caleidoscopica del panorama dell’arte in Italia.
La sede scelta per il Lazio è Palazzo Venezia a Roma, dove la mostra sarà inaugurata giovedì 23 giugno 2011 e potrà essere visitata fino al 22 settembre 2011.
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