martedì 30 novembre 2010

Un insulto alla cultura


Forse bisognerebbe istituire un corso serale per i nostri governanti regionali, per far capire loro che cos’è la cultura e cos’è il turismo, visto che pare non ne abbiano idea. Sentite questa: il 7 settembre scorso la giunta regionale ha deliberato un contributo di 30 mila euro per il concorso di Miss Italia, «con l’obiettivo di valorizzare il territorio, le tradizioni, gli usi e i costumi [si suppone a due pezzi], i prodotti tipici della nostra regione». Ma la cultura e il turismo che c’entrano?
È quella stessa Regione Molise che non risponde alle istanze di chi per la cultura mette tutto sé stesso.
Una Regione che non incentiva l’editoria (se si eccettua quella dei fogliacci cortigiani), non promuove i libri e gli scrittori (se si eccettua qualche mondadoriano imposto dal potere centrale o scelto nell’illusione di accattivarsi la simpatia di chi ha potere in campo nazionale), ignora le attività che siano vicine alla letteratura e alle espressioni artistiche.
Lo so che è antipatico parlare di cose che riguardano chi scrive, ma in questo caso lo devo fare. E porterò qualche esempio.
C’è una casa editrice che si chiama Edizioni Eva, che è particolarmente attenta ai valori della cultura e che ha pubblicato in vent’anni oltre trecento libri. Ma purtroppo opera nel Molise, con tutte le difficoltà che si incontrano in provincia in genere, e particolarmente nella nostra regione, che è sempre agli ultimi posti per tutto ciò che riguarda la cultura e i libri. Questa casa editrice non ha mai ricevuto alcun sostegno pubblico e solo di due o tre libri, anni fa, la Regione ha ritenuto di acquistare alcune copie.
Come autore ho pubblicato piú di trenta libri, e, di aiuti, meglio non ne parliamo.
Il 22 maggio scorso si è tenuto a Venafro un convegno sul tema “Umanità e Cultura in Amerigo Iannacone - Testimonianze per trent’anni di attività culturale”. Dalla Regione Molise nemmeno una cartolina di saluti.
Come organizzatore di cultura ho sbattuto sempre contro muri di gomma. Dirò solo del Premio di Poesia “Venafro” per silloge inedita, che era diventato uno dei due o tre piú importanti d’Italia e aveva portato il nome di Venafro in tutto il mondo: ha dovuto chiudere perché non si trovavano quei pochi spiccioli che erano necessari per realizzarlo. (Ma forse proprio perché erano pochi spiccioli).
di Amerigo Iannacone

Alatri(FR),recital MUSICA E POESIA

CITTA'  di  ALATRI
Assessorato alla Cultura
info  800253323 
culturaeturismo@comune.alatri.fr.it 

Elisabetta Scerrato, Nadia Rossi,
 Giulio Rossi, Luigi Cialone, Marco Coccia
Invitano
 SABATO 4 DICEMBRE ORE 17,00
presso la
SALA DI  RAPPRESENTANZA 
DELLA  PROVINCIA
 DI FROSINONE

Al recital
MUSICA E POESIA
PAROLE, MUSICA ED EMOZIONI
la protesta,l'amore,le persone,la preghiera…

Le canzoni di Fabrizio De André 
 le poesie di  Jacques  Prevert

Roccasecca dei Volsci(LT),rappresentanti SMOM

VISITA DEL SECONDO REPARTO  S.M.O.M. DI ROMA a Roccasecca dei Volsci
Il 24 novembre c’è stata la visita del Secondo Reparto S.M.O.M. che opera nel campo medico e sanitario e che offre aiuti  all’esercito italiano e alle popolazioni bisognose.
In rappresentanza c’era il Colonnello Francesco Marrocco, Comandante del Secondo Reparto di Roma, il Colonnello Gabriele Marrone, il Maresciallo Fabrizio Misantone ed il dr. Franco Coco, medico volontario del reparto.
I militari, fatto gli onori al monumento dei caduti, scolpito nel 1960 da Tommaso Peccini, preside dell’Istituto d’Arte di Priverno,  sono stati accolti dal Sindaco Gr. Uff. Orazio Balzarani, dal parroco Padre Miguel Tuch  e dall’assessore Giuseppe Papi. Nell’Ufficio ci sono stati scambi di doni tra le istituzioni.
I rappresentanti dello S.M.O.M., facenti parti dell’Esercito Italiano, hanno visitato le sede comunale di Palazzo Massimo, la cappella privata con affresco della scuola del Domenichino, l’ex frantoio con le antiche macine e torchi a vite di legno. Con il parroco c’è stata la visita presso la restaurata chiesa  di Santa Maria Assunta in Cielo ove sono presenti opere d’arte straordinarie che vanno dal X al XIX secolo, tra cui la Madonna in trono del XV secolo, l’Assunta in Cielo del 1613 del pittore Domenico Fiasella detto il Sarzana, seguace del Caravaggio.
La loro visita è proseguita presso il complesso scolastico di Via Roma, ove i militari sono stati accolti dal Dirigente  Scolastico prof.ssa Assunta Natalini, dal corpo insegnante e dagli alunni.
Molto belle e significative le parole espresse nei confronti dei ragazzi dal Colonnello Francesco Marrocco, Comandante del Secondo Reparto di Roma. “Lo studio, cari alunni, -ha aggiunto-  è la cosa più importante che c’è, perché valorizza la persona,  e vi fa affrontare  la vita con più sicurezza. Lo studio serve in tutti i settori della vita: nel lavoro e nella vita sociale”.
L’Assessore alla cultura Giuseppe Papi, ha ricordato la figura del Maestro Galterio Baldo al quale è intitolato il plesso scolastico  di Roccasecca dei Volsci.  
Ricorrono oggi dieci anni dalla scomparsa del Maestro, queste le commoventi parole del Papi, e il suo ricordo è sempre vivo. Lo ricordiamo per i suoi insegnamenti, per il suo prezioso contributo culturale a tutte le manifestazioni didattiche e sociali. E’ stato il  “Maestro” scrupoloso e zelante  per tante generazioni di giovani che lo ricordano con tanto affetto”.  Oltre ai parenti, erano presenti alla cerimonia,  Federico, Anna e Franco, figli del maestro Baldo.
Il comandante Marrocco  è rimasto soddisfatto della visita, dalla pulizia del paese  e dal calore con cui è stato accolto dagli amministratori, dalla scuola  e dalla cittadinanza.

Venafro,incontro letterario alla biblioteca

Nuovo incontro letterario alla biblioteca di Venafro
«Motivi storici e metafisici nel “Gattopardo”»  
  Dopo la conferenza di Amerigo Iannacone su Rocco Scotellaro, continuano nella Biblioteca Comunale “De Bellis-Pilla” di Venafro, gli incontri letterari della serie “Emozioni - letture e critica letteraria” – organizzati da Virginia Ricci – alla iniziati sabato scorso con Rocco Scotellaro. Sabato 4 dicembre alle ore 17, è la volta dello scrittore Aldo Cervo con una relazione si Giuseppe Tomasi di Lampedusa dal titolo «Motivi storici e metafisici nel “Gattopardo”».
«Il Gattopardo, pubblicato postumo nel 1958, è uno dei.
L’autore trasse ispirazione da vicende della sua antica famiglia e in particolare dalla vita del suo bisnonno, il Principe Giulio Fabrizio Tomasi di Lampedusa, vissuto negli anni cruciali del Risorgimento e noto anche per le sue ricerche astronomiche e per l’ osservatorio astronomico da lui realizzato. Ricevette il Premio Strega nel 1959 e nel 1963 Luchino Visconti lo tradusse in un ottimo film omonimo .
Aldo Cervo, autore di una decina di libri – narrativa e saggistica –, vive a Caiazzo, ma è molto legato al Molise, che frequenta assiduamente.

domenica 28 novembre 2010

Sezze(LT),spettacolo 'Voci in famiglia'

Stagione teatrale “Sezze In - Con- Tra il teatro” (II edizione) presenta: “Voci di Famiglia”.

Oggi,Domenica 28 novembre, alle ore 18.00 presso l’Auditorium “M. Costa”, si terrà lo spettacolo  ad ingresso libero “Voci di Famiglia”, a cura dell’Ass.ne “Gruppo 8” di Potenza.
L’evento rientra nella stagione teatrale “Sezze In - Con- Tra il teatro”, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Sezze.
A calcare la scena saranno Mario di Lonardo (regista ed interprete del ruolo del “figlio fragile”) ed Irene Romalli (nei panni della parte della “madre psicotica”).
Lo spettacolo “Voci di famiglia”, scritto da Harold Pinter, nasce come radiodramma e narra la realtà che vivono un figlio ed una madre, attraverso un loro ipotetico epistolario. “Si è deciso di allestire – si legge nella nota diffusa dal regista - per la prima volta in Italia, questo testo in forma teatrale scegliendo la presenza sul palco solo della madre e del figlio. Gli altri personaggi della storia si animano, invece, come voci fantasma a richiamare alla mente il rammarico di un legame d’amore padre - figlio mai avvenuto e a rivelare la sgradevole e disonesta esistenza dei personaggi della famiglia Withers insieme i quali il ragazzo è andato a vivere.
Nell'allestirlo si è voluto evidenziare non solo un luogo fisico, ma anche un luogo della mente, in cui i rapporti umani diventano morbosi e a volte crudeli. In particolare, partendo dalle modalità infantili di attaccamento e dalla loro evoluzione relazionale e affettiva, si è voluto evidenziare l'importanza delle emozioni nel processo dell'identità del figlio e il disagio psicologico, definito complesso di Erode, della madre. Nel timore di essere spodestata dal suo ruolo imperante nella relazione col ragazzo, divenuto ormai adulto e senza voler comprendere o conoscere alcun elemento d'alterità, la madre adotta un processo difensivo cercando di uccidere ogni forma di libertà e del vero sé nel giovane. Ciò avviene per l'idea che il figlio stia acquisendo una sua indipendenza, dovuta anche all’esperienza con un mondo a lui sconosciuto. Il figlio, da parte sua, con il suo modo d'essere non curante di e con il suo comportamento sfacciatamente libero, assapora il gusto di una nuova realtà alla pari di un re. Tutti i personaggi evidenziano un’incapacità d’ascolto, una mancanza di stabilità emotiva, psicologica e relazionale.
Il risultato è uno spettacolo di 55 minuti in cui due soli dei vari personaggi della vicenda vivono sul palcoscenico raccontandoci il loro perverso gioco al massacro. Le musiche inedite di Kleo Ismaili sottolineano i momenti più vibranti del conflitto tra i due”.
Per informazioni sulla stagione teatrale rivolgersi a:
“Servizi Culturali”
Tel. 0773.887184
Fax. 0773.889574

Scuola,CORSI PER RAPPRESENTANTI DI CLASSE

CORSI PER RAPPRESENTANTI DI CLASSE IN TELECONFERENZA DALL’A.Ge. TOSCANA
Può sembrare banale, ma fare il rappresentante di classe non lo è affatto. Un ruolo gratuito e difficilissimo, tutto basato sui rapporti interpersonali, che pochi riescono a portare a termine con successo. E neppure la posta in gioco è delle più banali, anzi: solo se il clima è favorevole può realizzarsi la tanto decantata comunità educante, nella quale i giovani apprendono in un clima sereno e favorevole, e di questo il rappresentante di classe è il primo artefice.
Sarà mai possibile imparare questo difficile mestiere senza affannarsi tanto? Adesso sì, con i corsi in teleconferenza organizzati dall’A.Ge. Toscana. Ogni mercoledì dalle 18 alle 19 piccoli gruppi di genitori potranno imparare strategie e normativa in diretta con la presidente dell’A.Ge. Toscana Rita Manzani Di Goro, che in questi anni di impegno associativo ha incontrato e formato migliaia di genitori, traendo da questa esperienza il fortunato manuale del rappresentante di classe “Come rappresentare i genitori …e vivere felici”, edito da Bignami, e il successivo “Come coinvolgere i genitori”, che è scaricabile gratuitamente dal sito dell’A.Ge. Toscana

I genitori eletti sono pieni di buona volontà –spiega Manzani Di Goro- purtroppo però nessuno spiega loro come vivere questo nuovo ruolo; i più si riducono a far da cassiere per le raccolte di fondi a favore della scuola e si allontanando delusi subito dopo il primo anno. Solo una minoranza arriva a organizzare attività con la classe e le famiglie e a vivere con soddisfazione il proprio ruolo”.
Per iscriversi agli incontri in teleconferenza basta scrivere ad  indicando i propri recapiti e la scuola di appartenenza. Ciascun aderente riceverà il calendario e le modalità di connessione. Il servizio è gratuito per i soci dell’A.Ge. Toscana; per tutti gli altri partecipanti è prevista una quota di iscrizione di euro 10,00.
Per sostenere l’impegno dei genitori a scuola, sul sito dell’A.Ge. Toscana sono disponibili anche: Normativa per genitori; Documenti scaricabili; Rubrica di consulenza in ambito scolastico “L’esperto risponde” ; Consulenza su educazione, disagio, dislessia. I più amati, e cliccati, restano comunque il Patto di corresponsabilità scuola-famiglia e il Bilancio delle scuole spiegato ai genitori.
Il nostro intervento è volto a rendere più consapevole e proficuo l’impegno dei genitori a scuola –conclude la Presidente dell’A.Ge. Toscana- Possiamo rendere piacevole e interessante la formazione iniziale, ma poi tutto sta al singolo genitore. Se ci metterà cuore, buona volontà e intelligenza di certo ne trarrà grandi soddisfazioni, vedendo la classe di suo figlio crescere e imparare in modo sereno e armonioso”.

Per informazioni:  328 8424375

A.Iannacone parla di Rocco Scotellaro

Rocco Scotellaro, poesia e partecipazione
Ne ha parlato a Venafro lo scrittore Amerigo Iannacone

Rocco Scotellaro, uno dei piú significativi poeti meridionali del Novecento: se ne è parlato in un interessante incontro tenuto sabato scorso a Venafro, relatore lo scrittore venafrano Amerigo Iannacone. Tema della conferenza “Rocco Scotellaro, poesia e partecipazione”, a mettere in evidenza non solo il valore dell’autore lucano nel campo della letteratura ma anche la sua partecipazione intensa e convinta alla vita politica e sociale del suo paese, e sempre dalla parte degli umili.
Nella nuova sala conferenze, appena aperta, della Biblioteca Comunale “De Bellis-Pilla” un qualificato e partecipe pubblico, nel quale non mancavano poeti e scrittori.
Dopo l’introduzione di Giacomo Gargano, Direttore onorario della Biblioteca, Iannacone ha parlato ampiamente del poeta di Tricarico, illustrandone la biografia e la poetica e poi leggendo brani e testi del “poeta-contadino”. Diversi gli interventi anche tra il pubblico: il poeta Giuseppe Napolitano, la poetessa Gilda Antonelli, lo scrittore Aldo Cervo.
Ed ecco un breve stralcio in prosa di Scotellaro, tratto da “Uno si distrae al bivio”: «I contadini rientravano in paese, sulla sera, col piede stanco e con aria morta. La lunga fila. Chinando ritmicamente anch’essi la testa come le giumente. E l’aria anneriva e nelle case un fuoco con la tazza del decotto. E i figli intorno illuminati dal fuoco. E nel pollaio le galline aprivano le ali come sbadigliando. E la donna china sulla tazza. Il fuoco era subito spento. Il contadino sospirava che il giorno era andato e s’accorava e, si sa, certo gridava anche lui che il giorno era perduto.»
L’incontro su Scotellaro è stato il primo di una serie di circa venti incontri che si terranno nella stagione 2010-2011 – organizzati da Virginia Ricci – dal titolo “Emozioni - letture e critica letteraria”, e che vedranno coinvolti scrittori, poeti, critici letterari, storici. Tra gli autori di cui si parlerà: Oriana Fallaci, Dino Campana, Sandro Penna, Francesco Jovine, Alda Merini, Ignazio Silone. Relatori: Antonio Santoriello, Giuseppe Napolitano, Mario Matteo, Giuseppe Vera, Rita Iulianis, Domenico Riccio e altri.
Il prossimo appuntamento è con Giuseppe Tomasi di Lampedusa e il suo “Gattopardo”. Ne parlerà sabato 4 dicembre lo scrittore caiatino Aldo Cervo.
Nelle immagini:  la copertina dell’Antologia “Rocco Scotellaro oltre il Sud”, di Francesco De Napoli.

mercoledì 24 novembre 2010

Mondragone(CE),RESTAURO affresco medievale di Rocca Montis Dragonis

Al via il restauro dell’affresco medievale di Rocca Montis Dragonis
 
Con gli abbonamenti e i biglietti della rassegna “Teatro in Comune”, ideata e voluta dall’Assessore Pasquale Sorvillo, svoltasi durante la scorsa estate, sono stati reperiti i fondi necessari per avviare il restauro dell’importante affresco medievale rinvenuto sulla Rocca Montis Dragonis durante gli scavi finanziati dal Comune di Mondragone e diretti dal Direttore Luigi Crimaco. I lavori, curati dalla restauratrice Marianna Musella saranno avviati dopo il necessario nulla osta della Soprintendenza Archeologica.
L’affresco proviene dalla Chiesa del pianoro sommitale. L’edificio ha una forma rettangolare e al centro della parete est è stato rinvenuto un altare in muratura rivestito da affreschi che imitano, con un accurato gioco di chiaro-scuro, i marmi policromi. Ai due lati dell’altare inoltre sono stati riportati alla luce anche due scanni in muratura. Di particolare interesse è il ritrovamento, all’interno dell’unica navata della chiesa di una porzione di affresco raffigurante una processione.
Da una prima analisi gli affreschi potrebbero essere datati al 1300 in base ai confronti localizzati in area napoletana. Dalla comparazione osservazione degli affreschi delle maggiori chiese napoletane, si riscontra una stessa ripartizione degli spazi (nella fascia inferiore meramente decorativo, in quella superiore vi sono rappresentazioni figurate) e una identica tecnica nel rappresentare i particolari dell’incarnato o delle aureole. Lo schema decorativo distinto in due registri differenti (quello inferiore decorativo, quello superiore figurato) trova confronti con gli affreschi della metà del 1300 della chiesa di S. Pietro a Maiella. In questa chiesa infatti il primo registro è rappresentato da semplici affreschi che imitano i giochi di chiaroscuro dei marmi policromi.I riquadri incorniciati da motivi geometrici che ricordano le applicazioni in marmi policromi e in pietre preziose degli edifici altomedievali ritornano in numerosi affreschi delle principali chiese napoletane decorate tra il 1300 e il 1400.
 "La scarsità di fondi non può e non deve essere un freno ai progetti sul Museo e sulla Cultura in generale" commenta il Consigliere Comunale Fabio Gallo "Con l’iniziativa di Teatro in Comune, l’Assessore Sorvillo ha saputo reperire in modo innovativo i fondi necessari. Non appena la competente Soprintendenza darà il via libera, avvieremo questo ulteriore importante progetto di recupero, riportando alla memoria comune un pezzo della nostra storia medievale. Il Castello di Rocca Montis Dragonis è un serbatoio di memoria storica e di bellezze archeologiche che ogni volta ci stupisce e ci sorprende. Dobbiamo essere da una parte fieri ed orgogliosi della nostra storia passata, ma dobbiamo sapere indirizzare i nostri sforzi affinché questi beni possano trasformarsi in volani di sviluppo della nostra economia locale. La sfida è impegnativa ma nono impossibile ". 
dott. Francesco Nazzaro

Roccasecca dei VOLSCI(LT),Libro su S. Massimo

PRESENTAZIONE DEL LIBRO
SU SAN MASSIMO, PATRONO DI ROCCASECCA DEI VOLSCI : 
UNA STATUA DUE STORIE – SAN MASSIMO MARTIRE di Roma e SAN MASSIMO LEVITA E MARTIRE di Aveia . 
“E’ questo il frutto, dice Papi, autore del libro,  di una ricerca durata più lustri. Grazie ai preziosi documenti ritrovati negli archivi di Stato di Roma, Latina, Frosinone e presso le biblioteche statali, comunali e private, ho potuto ricostruire la storia del nostro patrono.
Inaspettatamente, al posto di uno, sono “comparsi” due martiri.
La storia è questa. Durante il XIX secolo, alla statua di San Massimo martire di Roma è stata attribuita la storia di San Massimo Levita e Martire de L’Aquila. Due martiri ben distinti e con due storie molto diverse.
I nostri antenati non si sono mai accorti dell’errore agiografico; e questo sino ai nostri giorni.”
Scrivere la storia di un santo è una materia articolata, non semplice da realizzare. Accanto alla dimensione religiosa, l’agiografia coinvolge aspetti giuridici, storici, archeologici, antropologici e culturali.
La ricerca  di Giuseppe Papi si è svolta tra i molteplici martirologi, soprattutto quello geronimiano del V secolo  e quello  romano di Cesare Baronio del 1586, sintesi dei vari martirologi precedenti.  
Il culto era ed è molto importante; i santuari che ospitavano le spoglie di santi importanti, erano considerevoli mete di pellegrinaggio; la presenza di reliquie significava, per la città o il santuario che le possedeva, prestigio e protezione, nonché un sicuro afflusso di offerte.
Il libro riporta documenti importanti riguardanti le reliquie del Martire Massimo di Roma,  che provengono dall’Archivio di Stato di Latina, di Roma, dalla Biblioteca Angelica di Roma e dalla biblioteca Hertziana sempre di Roma.
Importanti i documenti riguardanti San Massimo Levita e Martire de L’Aquila, attinti da libri molto rari tra cui quello del gesuita Vincenzo Mastareo che risale al 1629.
Il libro verrà presentato Sabato 27 novembre alle ore 17.00 presso al Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, ove riposano le reliquie del santo patrono.                                                                                               
PROGRAMMA:
SANTA MESSA  in onore dei Martiri- con il CORO “VOX MAGNA” di ROMA 
Saluto del Sindaco e del Parroco
Francesco MANNINO – Archivio di STATO di LATINA
Stefano PAGLIAROLI  -  Università di VERONA
Lucrezia SPERA – Università di Tor Vergata ROMA – Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana
Daria MASTRORILLI - Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana
Giuseppe PAPI – Autore del libro                                                        

sabato 20 novembre 2010

La Romanità di Alatri(FR)

Alatri al centro di un disegno storico-religioso
         Dopo la scoperta degli allineamenti astronomici di Alatri con le Piramidi d’Egitto, Carnac (Bretagna), Hattusa (Anatolia), Visoko (Bosnia), tutte località con Monumenti Megalitici, oggi credo di poterne aggiungere un altro:
se uniamo con una retta i resti Megalitici del Circeo con quelli di Alatri e continuiamo a tracciare una linea lungo tale asse, si arriva nel Baltico, guarda caso, proprio sopra un’isoletta nel Mar Bianco, dove il Ricercatore Felice Vinci afferma di aver individuato i resti di Atlantide (nel volume “Omero nel Baltico”).
Se poi confrontiamo la piantina con cui viene raffigurata Atlantide, la stessa è molto simile al nostro Templum, il bassorilievo rinvenuto da me e dal Prof. Gianni Boezi, sull’Acropoli di Alatri.
L’unica differenza, tra le due piantine, è che la prima è a pianta rotonda, quella di Alatri è a pianta quadrata .
Con questo nuovo tassello la Romanità” di Alatri si allontana ancor più.
                                                                                                      Ornello Tofani

Cisterna(LT),PROGETTO FILM-DOCUMENTO

PRESENTATO IL PROGETTO FILM-DOCUMENTO
“VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DELLE TERRE LATINE

Presentato, ieri sera, nel teatro Tres Tabernae di Cisterna, la chiusura del progetto film-documento per la valorizzazione e la promozione del sistema territoriale e socio-culturale delle Terre Latine a cura dell’associazione culturale Programma e Scuola Cinema 2000.
Ad illustrare i contenuti dell’iniziativa il presidente dell’associazione e regista Marco Marcelli affiancato dall’assessore alla cultura Adolfo Marini e dal consigliere Marco Mazzoli del Comune di Cisterna, che patrocina il progetto realizzato con il contributo del Consigli regionale del Lazio e che gode del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il film è l’atto conclusivo di un percorso di formazione in recitazione, sceneggiatura, fotografia, ripresa che ha coinvolto quasi un centinaio di giovani e adulti. Il lungometraggio, di cui in sala sono state proiettate delle anticipazioni, è basato su tematiche vicine ai problemi delle fasce giovanili come l’abuso di alcol e le conseguenze per sé stessi e per gli altri. Centrale la figura di Don Santino che nel centro da lui diretto cerca di ridare a questi giovani uno scopo per ricominciare a vivere.
Le location del regista Marcelli interessano i comuni di Cisterna, Latina, Sabaudia, Pomezia, Priverno, Bassiano, Nemi, Monte Porzio Catone, Fiuggi e Valmontone ma anche all’interno del Gilda, noto locale capitolino di Giancarlo Bornigia, fondatore del mitico Piper.
Più e meno noti i personaggi che prendono parte come interpreti o collaboratori al film, per lo più però si tratta di giovani e non, formati proprio da corso per l’interpretazione sino alla realizzazione del film in ogni sua fase.
Erano presenti in sala l’attrice Antonella Salvucci, Schultz, lo storico microfonista del Maurizio Costanzo Show, il regista di Grand Hotel fotoromanzi Carlo Micolano.
Al termine della serata sono stati consegnati gli attestati di partecipazione a tutti i frequentanti il corso di formazione. “Ringrazio il Consiglio Regionale del Lazio – ha detto Marcelli – e tutti coloro che hanno patrocinato, partecipato o comunque collaborato alla realizzazione di questo progetto come il parroco di Cisterna, don Giancarlo Masci, il Comando di Polizia Locale, il prof. Mario Parisi docente della Linc Campus University of Malti, Giancarlo Bornigia del Gilda, Pippo Franco, le emittenti televisive e radiofoniche impegnate nella divulgazione del film che parteciperà anche a diversi festival nazionali ed internazionali.”

Sezze(LT),Stagione teatrale

Stagione teatrale “Sezze In - Con- Tra il teatro” (II edizione) presenta: “Essere o non essere”.

Continua la stagione teatrale “Sezze In - Con- Tra il teatro” con lo spettacolo“Essere o non essere”, a cura dell’Associazione Culturale “Le Colonne” di Sezze, in programma per domenica 21 novembre.
Il testo della commedia di Melchior Lengyel è stato tradotto ed adattato da Giancarlo Loffarelli, che ha curato anche la regia.
A salire sul palcoscenico saranno Marina Eianti (nei panni di Maria Tura), Giancarlo Loffarelli (nel ruolo di Joseph Tura), Emiliano Campoli (Stanislas Sobinsky), Virginia Carandente (Anna Dobosh), Roberto Baratta (Professor Siletsky), Maurizio Tartaglione (Colonnello Ehrhardt), Maurizio Ghedin (Karol Bronsky).
La commedia racconta le vicende di una compagnia teatrale polacca che, al momento dell’invasione nazista della Polonia, benché impegnata nella recita dell’Amleto di Shakespeare, contribuisce alla salvezza dei capi della Resistenza polacca mettendo a disposizione della lotta per la liberazione della propria patria l’unica capacità posseduta: quella di saper recitare e, attraverso il travestimento, di poter prendere le sembianze di chiunque.
Attraverso una girandola di travestimenti, infatti, gli attori riescono a impossessarsi della lista dei capi della Resistenza polacca e a distruggerla, prima che una spia la possa recapitare nelle mani di un feroce quanto ridicolo colonnello della Gestapo.
Una comicità irresistibile, quanto elegante, è la caratteristica di questa opera che resta una delle più belle di Melchior Lengyel.
Subito dopolo lo scoppio della seconda guerra mondiale (1° settembre 1939) Melchior Lengyel decide di dedicare a quel tragico evento un testo teatrale che contribuisse a sensibilizzare l’opinione pubblica di fronte all’immane catastrofe che, la Polonia per prima e di seguito l’Europa, stavano subendo dal nazismo.
Decide di farlo non utilizzando i toni del dramma, bensì quelli della commedia, mostrando, come già Charlie Chaplin poco prima di lui con il film “Il grande dittatore”, che una maniera di combattere la tirannia è quella di ridicolizzarla.
Nasce così “Noch ist Polen nicht verloren” (La Polonia non è ancora perduta: il titolo è esattamente la frase con cui inizia l’inno nazionale polacco) la commedia che, di lì a poco, nel 1942, diventerà film con la regia di Ernst Lubitsch con il titolo “Essere o non essere”.
Lo spettacolo, ad ingresso libero, avrà inizio alle ore 18.00 presso l’Auditorium “M. Costa”.
Per informazioni sulla stagione teatrale rivolgersi a:
“Servizi Culturali”
Tel. 0773.887184
Fax. 0773.889574

Cassino(FR),XVI edizione del Festival Internazionale "S. Gazzelloni"

Dopo le tante splendide serate che hanno animato l’estate 2010, dopo i meravigliosi concerti che hanno incantato il pubblico, dopo la straordinaria esperienza del festival nelle scuole, che ha avvicinato i bambini alla musica, siamo giunti alla conclusione della XVI edizione del Festival Internazionale "S. Gazzelloni".
La data del concerto conclusivo è scelta non a caso: 21 novembre. E’ il giorno della scomparsa del Maestro Severino Gazzelloni, morto a Cassino il 21 novembre del 1992.
Ad ospitare il concerto, quest’anno, la sede di Cassino della Banca Popolare del Cassinate sita in Corso della Repubblica e che, ormai, è diventata un punto di riferimento di tutte le migliori iniziative culturali e artistiche.
La scelta della location conferma la consolidata partnership tra l’organizzazione del Festival e l’Istituto di credito, che già da diversi anni lavorano insieme per allestire una manifestazione che, di volta in volta, cresce in prestigio e qualità. Il 2010, poi, ha visto una collaborazione ancora più intensa, che ha potuto dare grande soddisfazione e, soprattutto, ha regalato al pubblico una stagione musicale davvero straordinaria.
Ora la tappa conclusiva, con il grande concerto finale. Protagonisti saranno i giovani flautisti Simone Gullotta di Catania e Mario Notaristefano di Taranto, vincitori della XI edizione del Concorso Borse di studio "S. Gazzelloni". I flautisti saranno accompagnati dal Quartetto d'archi del Festival composto da Antonio Cipriani (violino), Giovanni Panascia (violino), Nicoletta Pignataro (viola), Virginia Fiorini (violoncello).
Le Borse di studio - che verranno consegnate ai vincitori il giorno del concerto - sono state offerte dalla ditta Ideal Standard. In programma musiche di Gluck, Mozart e Vivaldi.
Il Concorso si è svolto lo scorso 23 Ottobre presso la scuola di Musica “Il Trillo” di Firenze e ha visto la partecipazione di giovani flautisti provenienti dalla Moldavia, Serbia, Malta e Italia.
Il Festival Internazionale “S. Gazzelloni”, da dieci anni sotto la direzione artistica di Fabio Angelo Colajanni e la Consulenza artistica di Michele Marasco, è stato organizzato con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale della Regione Lazio, del Comune di Roccasecca – Assessorato alla Cultura, del Comune di Colle San Magno e dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Frosinone, dall’ASSOFLUTE Associazione Musicale e dall’Associazione Muse Eventi Musicali.
Il concerto, aperto a tutti, si terrà alle ore 18.00 di domenica prossima nella Filiale di Cassino della Banca Popolare del Cassinate.

“Il Foglio volante” di dicembre 2010

È pronto “Il Foglio volante” di dicembre 2010
“Il Foglio volante” di dicembre 2010, che viene spedito agli abbonati in questi giorni, è un numero speciale dedicato alla XIII edizione del Premio di Poesia “Città di Sant’Elia Fiumerapido” e vi compaiono, oltre all’articolo di apertura e al verbale della Giuria, i testi poetici dei primi tre classificati, Giancarlo Interlandi, di Acitrezza, Ambra Simeone, di Gaeta e Carla Baroni, di Ferrara. Vi sono inoltre le firme di Bastiano, Enzo Bonventre, Loretta Bonucci, Amerigo Iannacone.
Chi desideri ricevere copia saggio, la può chiedere a uno degli indirizzi: edizionieva@libero.it, edizionieva@edizionieva.com, opp. per telefono al n. 0865.90.99.50.
Riportiamo, qui di seguito, la poesia vincitrice del Premio “Sant’Elia” e una lettera di Carlo Minnaja con un ricordo di Giuliano Manacorda.
Ricordo di Giuliano Manacorda
Leggo soltanto sul “Foglio” di ottobre, con tristezza, pur senza stupore, della morte a oltre 90 anni di Giuliano Manacorda. Vorrei anch’io contribuire nel mio piccolo ad un omaggio all’Uomo, dal quale mi hanno sempre diviso idee e parametri di giudizio, ma del quale ho sempre sentito una forte influenza.
Fu mio professore di storia e filosofia al liceo “Mamiani” di Roma nel biennio 1956-1958, dunque prima che le sue doti di critico letterario lo portassero all’insegnamento universitario di letteratura italiana. Spiegazioni chiarissime, appassionanti, coinvolgenti; interrogazioni istruttive, educative, mai noiose; voti equilibrati che riconoscevano a tutti il giusto merito. Esigente, sí, ma mai scioccamente pignolo.
Nel rileggerne oggi i necrologi che non avevo visto a suo tempo ritrovo, ovunque ripetuto, quello che avevo percepito da alunno: una indefettibile adesione, quasi religiosa, al marxismo. In un ambiente come quello degli insegnanti medi a Roma, conservatore con un occhio molto nostalgico al passato regime, essere un comunista militante, “fare politica in classe” era certamente un atteggiamento dirompente che suscitò in noi ragazzi passioni di opposti segni. Certamente la mia (seconda) laurea in storia, presa a 66 anni a Venezia, fu un ricordo di Lui, e mi ero proposto di andare a Roma a dirglielo, per mostrargli come, a decenni distanza, la sua influenza su di me non si fosse sopita. Purtroppo non ne ebbi occasione.
Ricordo, in una classe che scioperava in solidarietà con Nagy, la sua giustificazione della repressione della rivolta ungherese del 1956, e ricordo il suo destreggiarsi nei commenti sui crimini di Stalin denunciati da Krusciov al XX congresso del PCUS. Ci pareva che si arrampicasse sugli specchi, per non riconoscere quanto a noi pareva ovvio, cioè il fallimento dell’ideologia comunista cosí come trasposta nei regimi dell’Europa orientale. Fu coerente anche in una vivace discussione con me sulla validità dell’esperanto, che egli vedeva ancora nell’ottica gramsciana, che a me sembrava già allora largamente superata dalla storia. Ma nonostante queste differenze di fondo, oggi rendo volentieri onore alla sua competenza, alla sua passione di insegnante, alla sua capacità di invogliare i giovani allo studio della storia. La scuola attuale avrebbe estremo bisogno di professori come è stato Giuliano Manacorda.
Carlo Minnaja

Il mio destino di figlio
E penso ai papaveri – padre –
che accarezzavi con lame taglienti di falci
con vomeri aguzzi d’aratri
e alle viole strappate dell’orto
che dissodavi con mani voraci di zappe
E penso al tuo pane ora – madre –
che lievitava fra i palmi
delle tue bianche mani di ninfa
e alle vendemmie e alle trebbie
alle innocenti farfalle stanate
da splendidi fiori di campo
Io se nacqui e ora sono
cosí come sono e non altro
lo devo a quei pugni
che hanno gettato semi nei solchi
lo devo alle palme
che olezzavano sempre di pane lo
devo a un aratro
che ha scritto un giorno una storia cosí
E quella storia ora – padre –
è il mio destino di figlio
Ma le mie mani
ora non fanno piú gesti cosí
Io non tocco altro aratro
che quello di penne sui fogli
io non faccio
che ungere un solco di pianto
che mietere un verbo nell’anima
che seminare assurde parole
nell’orto deserto del foglio
dove rintoccano – padre –
ore pesanti di piombo
echi lontani di vanghe
Ma se io sono cosí come sono
e non altro
lo devo solo a quei gesti
a quei tonfi a quei passi
a quel continuo affannarsi di mani
a quel lento rullare di falci e di zappe
La vera storia – sai padre –
non è quella scritta sui libri col sangue
ma quella che tu hai scritto per terra col sale
e col miele inebriante
del tuo piú ingenuo sorriso nell’anima.
            Giancarlo Interlandi
            Acitrezza (Catania)
Primo classificato al Premio “Città di Sant’Elia Fiumerapido” 2010.

SCUOLA, DOMENICA PRIMA 'GIORNATA DELL'ALBERO'

PRESTIGIACOMO: ALBERI FONDAMENTALI CONTRO CO2 E DISSESTO SUOLO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 nov. - Piu' di 550 Comuni e piu' di 750 scuole hanno aderito alla prima Giornata nazionale dell'albero, che si terra' domenica in tutta Italia.
L'iniziativa, organizzata dal ministero dell'Ambiente in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, il Corpo Forestale dello Stato e altri enti (tra cui l'Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste della Regione Lombardia, Sardegna Foreste e il Dipartimento regionale azienda regionale foreste demaniali della Regione Piemonte), sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, vuole richiamare l'opinione pubblica, e soprattutto le nuove generazioni, sull'importanza degli alberi negli spazi urbani, dei boschi e delle foreste.
Oltre 11.000 gli alberi donati dal ministero dell'Ambiente e dal Corpo forestale ai Comuni e agli istituti scolastici aderenti. "L'entusiasmo con cui e' stata accolta la Giornata dell'albero e' il miglior viatico per la riuscita di una manifestazione che vuole coinvolgere tutti gli italiani nella tutela e valorizzazione dell'ambiente- dichiara il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo- gli alberi non sono soltanto elementi essenziali dell'arredo urbano ma svolgono un ruolo fondamentale per l'assorbimento di CO2, riduzione dell'inquinamento acustico e la prevenzione del dissesto idrogeologico. E' necessario, dunque, promuovere e incrementare la cultura del verde con iniziative come questa".
(Wel/ Dire)

Venafro,Incontro su Rocco Scotellaro

Venafro
Incontro su Rocco Scotellaro

Un incontro, che si preannuncia di notevole interesse, si terrà sabato 27 novembre prossimo, alle ore 17, nella Biblioteca Comunale “De Bellis-Pilla” di Venafro, e riguarderà il poeta e scrittore lucano Rocco Scotellaro. Ne parlerà lo scrittore Amerigo Iannacone.
L’incontro apre un ciclo di ventuno incontri – organizzati da Virginia Ricci – dal titolo “Emozioni - letture e critica letteraria”, che si terranno tra novembre 2010 e giugno 2011 e che vedranno coinvolti scrittori, poeti, critici letterari, storici. Tra gli autori di cui si parlerà: Oriana Fallaci, Dino Campana, Sandro Penna, Francesco Jovine, Alda Merini, Ignazio Silone. Relatori: Antonio Santoriello, Giuseppe Napolitano, Mario Matteo, Giuseppe Vera, Rita Iulianis, Domenico Riccio e numerosi altri.
Dopo l’incontro su Scotellaro, quello successivo ci sarà sabato 4 dicembre, quando lo scrittore Aldo Cervo parlerà di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Rocco Scotellaro, uno dei poeti piú significativi e piú autentici non solo della Basilicata ma di tutta l’Italia, nacque a Tricarico, in provincia di Matera, nel 1923. e morì a Portiici, a soli trent’anni, nel 1953. Di lui disse Eugenio Montale: «Rocco Scotellaro ha potuto lasciarci un centinaio di liriche che rimangono certo tra le piú significative del nostro tempo [...] in lui l'impasto tra la vena che direi internazionale e la vena popolare hanno trovato un’insolita felicità d’accento».
Una delle sue poesie più note è “La mia bella Patria”: «Io sono un filo d'erba / un filo d'erba che trema / E la mia Patria è dove l’erba trema. / Un alito può trapiantare / il mio seme lontano.»

FORMIA(LT),presentazione libro di Graziosetto

Presso il LICEO CLASSICO VITRUVIO POLLIONE FORMIA

l'ASSOCIAZIONE EX ALLIEVI LICEO CLASSICO - FORMIA

ed il COMITATO DI LATINA –ISTITUTO STORIA DEL RISORGIMENTO

CENTRO STUDI MINTURNAE
organizzano per
Lunedì 29 novembre 2010 - Ore 16,30
nella Aula Magna del Liceo Classico
In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia,
la presentazione del  volume di Michele Graziosetto
Trasformazione Trasformismo o Transumanza) (con brevi saggi),
(prefazione di Gaetano Quagliariello), Editore Rubbettino 2010
Relatori:
-dott. Giovanni Matteis
-prof. Antonio Signore
Moderatore:
preside prof. Fausto Orsini
Saluti e introduzione del preside prof. Pasquale Gionta.

lunedì 15 novembre 2010

Cassino(FR),rassegna di incontri letterari

Terzo appuntamento di DOLCE SAPERE, la rassegna di incontri letterari promossi dalla Banca Popolare del Cassinate in collaborazione con la Libreria Mondadori di Cassino. Dopo le due splendide serate con Simone Perotti e Antonio Caprarica, che hanno riscosso uno straordinario successo, l’ospite di mercoledi prossimo, 17 novembre, sarà il professor Franco Mandelli, noto ematologo e autore di un libro di recentissima pubblicazione dal titolo Ho sognato un mondo senza cancro.
Quello del Prof. Mandelli è un nome oltremodo conosciuto, non soltanto per i suoi straordinari successi professionali e per una carriera che lo ha reso uno dei medici più quotati e più capaci, ma anche per la straordinaria carica di umanità e di sensibilità che guida la sua opera professionale.
Mandelli è professore ordinario fuori ruolo di Ematologia all’Università “La Sapienza” di Roma. Dal 1979 al 2003 ha diretto a Roma il Centro Universitario di Ematologia del Policlinico Umberto I° da lui creato, composto oggi di reparti ospedalieri di ricovero per adulti e bambini, centro trapianti di midollo, day hospital, ambulatori, servizio per le malattie emorragiche e trombotiche, servizio di assistenza domiciliare, casa-alloggio per i malati e i loro parenti, pronto soccorso ematologico 24 ore su 24. 
Ha pubblicato oltre 750 lavori scientifici e nella sua carriera ha ricevuto moltissimi premi e onorificenze: nel 1987 il premio nazionale per l’oncologia dell’Accademia dei Lincei e la Medaglia d’oro al merito nel campo dell’Educazione, Arte  e Cultura; nel 1993 il Presidente della Repubblica gli conferisce il titolo di Cavaliere di Gran Croce e  nel 2003  la medaglia d’oro per meriti nel campo  della sanità pubblica. Nel 2005 riceve dal Presidente della Repubblica una seconda medaglia d’oro come Presidente dell’ Associazione Italiana contro le Leucemie (AIL). E’ presidente anche di Ginema (Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto)
Il libro di Franco Mandelli - pubblicato a settembre di quest’anno  e scritto in collaborazione con Roberta Colombo, medico specializzato in ematologia, oggi sceneggiatrice - traccia il bilancio di una vita trascorsa nelle corsie degli ospedali con l’obiettivo di vincere la battaglia più difficile, a favore della salute e della vita.
Il professor Mandelli racconta la sua vita, i suoi studi, le sue battaglie per curare i tumori del sangue e per cambiare la mentalità di una sanità che aveva bisogno di innovazione e di coraggio.  «Ho visto uomini, donne, ragazzi ritrovare la voglia e la forza di lottare, con tenacia contro la loro maledetta malattia. In fondo è quello che ho fatto io, per tutta la vita» scrive Mandelli.
Il libro -che pure è arricchito da schede scientifiche che avvicinano il lettore alla comprensione del mondo della malattia e delle cure possibili - è impreziosito dalle storie dei pazienti incontrati dal professor Mandelli e dalla sua equipe. In passato la diagnosi di una leucemia o di un linfoma equivaleva ad una condanna a morte: l’impegno del Prof. Mandelli ha permesso, in moltissimi e sempre più frequenti casi, di ribaltare il verdetto e ridare speranza.
Tante le guarigioni, tanti i successi, tanti i traguardi raggiunti, con uno spirito sempre combattivo e tenace, al punto che anche i fallimenti – inevitabili in un percorso terapeutico fatto di sperimentazione – diventavano non sconfitte, ma ulteriori stimoli ad andare avanti nella ricerca di valide soluzioni. Mandelli è riuscito a fare dell'Ematologia di Roma (e dell’Italia) una realtà di livello europeo, superando ostacoli innumerevoli come la pesante burocrazia o la cronica mancanza di risorse e di spazi.
La delicatezza e la sensibilità con cui il prof. Mandelli e la sua equipe si avvicinano al paziente e alla terapia mostrano una possibilità nuova di interazione fra medico e paziente, nella quale la persona e la sua vita personale sono realmente messi al centro.
Mandelli ha saputo portare avanti una battaglia importante con entusiasmo e tenacia, coinvolgendo medici, infermieri, volontari.
Mercoledi prossimo, 17 novembre, alle 18.00, nella Filiale della Banca Popolare del Cassinate in Corso della Repubblica a Cassino, la grande possibilità di incontrare direttamente l’Autore. Sarà presente anche la Presidente della sezione provinciale dell’AIL Frosinone Maddalena Murchio.
Il libro del Prof. Mandelli può essere acquistato nel Punto Shop della Filiale della BPC. L'autore devolverà i proventi della vendita di questo libro all'AIL.
http://www.bassolaziocultura.blogspot.com/

giovedì 11 novembre 2010

Sora (FR),Presentazione volume di Graziosetto

Il 13 DICEMBRE A SORA alle ORE 17,00
verrà presentato la Pubblicazione dello scrittore Michele Graziosetto
'TRASFORMAZIONE TRASFORMISMO O TRANSUMANZA? '
con la presentazione  del PROF. LUIGI MASCILLI MIGLIORINI

Sezze(LT),I Venerdì letterari al Museo Archeologico” presenta: “Sezzeide

Comune di Sezze

Provincia di Latina

“I Venerdì letterari al Museo Archeologico” presenta: “Sezzeide”.

Venerdì 12 novembre sarà presentato il libro dal titolo “Sezzeide” di Luigi Zaccheo.
L’evento rientra nell’ambito della rassegna “I Venerdì letterari al Museo Archeologico”, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Sezze.
Il titolo “Sezzeide”, di virgiliana memoria, può sembrare altisonante, ma è proprio la cultura millenaria di Sezze a suggerirlo.
La preistoria, l’Età Romana, il Medioevo, l’Età Moderna e Contemporanea, di tutte le epoche restano segni indelebili nella nostra città, prova della sua vitalità e della valenza della sua gente.
In circa quaranta anni di studi e di ricerce su Sezze e sul suo territorio, Luigi Zaccheo ha avuto la possibilità di trattare di molti temi relativi alla millenaria cultura del comune lepino nei suoi variegati aspetti.
Nel testo sono stati riproposti gli articoli più significativi e importanti, raggruppandoli cronologicamente per decenni in modo da avere una certa uniformità di argomenti e del sentimento del tempo.
“Leggendo il libro – così l’autore nella prefazione del testo - ci si può rendere conto delle tante iniziative che in circa quaranta anni sono andate a buon fine e di altre che sono rimaste nel limbo dei progetti e dei sogni e si può prendere consapevolezza delle notevoli e profonde trasformazioni della nostra città. Gli amministratori comunali, la classe politica e quella dirigente, le associazioni culturali, i giovani dovrebbero prendere conoscenza di quanta strada è stata percorsa e continuare essi a ben operare per lo sviluppo economico, sociale e soprattutto culturale di Sezze”.
Luigi Zaccheo è Setino da molte generazioni, anche se è nato a Roma.
Laureato in Lettere Classiche con indirizzo archeologico, dal 1968 al 1975 ha insegnato materie letterarie presso la scuola media “De Magistris” di Sezze, mentre dal 1975 al 1994 è stato amministratore del Comune di Sezze.
Per ben 27 anni è stato prima preside e poi dirigente scolastico presso diverse scuole di Roma e provincia.
Oltre a ricoprire il ruolo di presidente del Consorzio Biblioteche e Musei dei Monti Lepini e Ausoni, organismo che cura lo sviluppo culturale di 14 comuni, è responsabile editoriale dal 1995 della rivista mensile di attualità, ambiente e cultura “Nuova Informazione”.
E’ stato ideatore, fondatore e direttore per tre decenni dell’Antiquarium Comunale di Sezze, una delle più importanti realtà museali del Lazio, nonché del Museo Lepino della Civiltà Contadina a Sezze Scalo.
Ha pubblicato circa 400 articoli su riviste specializzate di arte, cultura, storia, archeologia e circa 50 libri monografici sui centri Lepini, oltre ai 16 libri scritti su Sezze.
Nel corso della serata saranno letti alcuni dei brani presenti nell’opera a cura di Alessandro Grossi e Arianna Bernasconi dell’Ass.ne “Il Grillo”.
La presentazione del libro è affidata a Francesco Petrianni e Fausto Orsini, mentre a coordinare gli interventi sarà Piero Formicuccia.
Tutti gli incontri della rassegna, ad ingresso libero, avranno inizio alle ore 18.00 al termine dei quali sarà offerta al pubblico una degustazione di dolci tipici locali.