sabato 18 dicembre 2010

“Fare il Presepe” a scuola è occasione di scoprire e riscoprire la bellezza del “fare insieme”

Ai DS. e a tutti gli operatori scolastici
delle scuole di ogni ordine e grado
Gentilissimi DS
                                                                                            e operatori scolastici,

nell’approssimarsi della festività del Natale, questa mia per invitarVi ad una riflessione sul significato dei simboli legati ad esso.
Se non crea alcun problema fare l’albero di Natale nelle scuole, perché si ritiene un simbolo laico, dimenticando però la simbologia del sempreverde in relazione al Cristo Vita Eterna, più difficoltà, talvolta, in alcuni ambienti scolastici, può creare il simbolo del presepe.
Se osserviamo in profondità, però, questo simbolo, oltre ad essere perfettamente inserito nella cultura cristiana non solo italiana ma europea, è anche simbolo di un’universalità, di una globalizzazione, ante litteram, di un messaggio altamente interculturale: i magi rappresentano l’umanità tutta che cerca la Verità e la cerca nella speranza di realizzare pienamente l’uomo.
Ma oltre questo aspetto socio-religioso  si può ravvisare, in un’attività come questa, l’alto valore educativo-didattico della cooperazione e dell’interdisciplinarietà.
“Fare il Presepe” a scuola, è occasione di scoprire e riscoprire la bellezza del “fare insieme”  alunni e docenti, questi ultimi con l’apporto specifico delle proprie discipline e capacità. È, anche,  momento di riflessione su valori che attraversano il cosiddetto mondo laico della scuola, perché toccano tutti gli uomini di ogni cultura e religione.
Ecco il senso di questo scritto, oggi, per invitarVi a permettere l’allestimento, nelle Vostre scuole, del presepe, superando le rigide divisioni delle competenze (Stato/Chiesa) o delle paventate discriminazioni, facendo prevalere un valore superiore a tutto e a tutti: l’uomo con la sua dignità universale.
                                                                                                                              Il direttore
don Simone Di Vito




Nessun commento:

Posta un commento