PRESENTAZIONE DEL LIBRO
SU SAN MASSIMO, PATRONO DI ROCCASECCA DEI VOLSCI :
“E’ questo il frutto, dice Papi, autore del libro, di una ricerca durata più lustri. Grazie ai preziosi documenti ritrovati negli archivi di Stato di Roma, Latina, Frosinone e presso le biblioteche statali, comunali e private, ho potuto ricostruire la storia del nostro patrono.
Inaspettatamente, al posto di uno, sono “comparsi” due martiri.
La storia è questa. Durante il XIX secolo, alla statua di San Massimo martire di Roma è stata attribuita la storia di San Massimo Levita e Martire de L’Aquila. Due martiri ben distinti e con due storie molto diverse.
I nostri antenati non si sono mai accorti dell’errore agiografico; e questo sino ai nostri giorni.”
Scrivere la storia di un santo è una materia articolata, non semplice da realizzare. Accanto alla dimensione religiosa, l’agiografia coinvolge aspetti giuridici, storici, archeologici, antropologici e culturali.
La ricerca di Giuseppe Papi si è svolta tra i molteplici martirologi, soprattutto quello geronimiano del V secolo e quello romano di Cesare Baronio del 1586, sintesi dei vari martirologi precedenti.
Il culto era ed è molto importante; i santuari che ospitavano le spoglie di santi importanti, erano considerevoli mete di pellegrinaggio; la presenza di reliquie significava, per la città o il santuario che le possedeva, prestigio e protezione, nonché un sicuro afflusso di offerte.
Il libro riporta documenti importanti riguardanti le reliquie del Martire Massimo di Roma, che provengono dall’Archivio di Stato di Latina, di Roma, dalla Biblioteca Angelica di Roma e dalla biblioteca Hertziana sempre di Roma.
Importanti i documenti riguardanti San Massimo Levita e Martire de L’Aquila, attinti da libri molto rari tra cui quello del gesuita Vincenzo Mastareo che risale al 1629.
Il libro verrà presentato Sabato 27 novembre alle ore 17.00 presso al Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, ove riposano le reliquie del santo patrono.
PROGRAMMA:
SANTA MESSA in onore dei Martiri- con il CORO “VOX MAGNA” di ROMA
Saluto del Sindaco e del Parroco
Francesco MANNINO – Archivio di STATO di LATINA
Stefano PAGLIAROLI - Università di VERONA
Lucrezia SPERA – Università di Tor Vergata ROMA – Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana
Daria MASTRORILLI - Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana
Giuseppe PAPI – Autore del libro
Buon giorno,
RispondiEliminacome appassionato di agiografia e in particolarmente di corpi santi o martiri delle catacombe, ho acquistato il libro. Conoscevo già il culto di S. Massimo martire romano a Roccasecca (LT).
Il libro parla di una statua e due storie. Però leggendo il libro la cosa non quadra.
A pagina 50 nella Cronaca sulle reliquie, c’è una incongruenza tra S. Massimo socio di Valeriano e Tiburzio e S. Massimo traslato nel 1651 dalla catacomba di Callisto.
Nel testo sembra un unico Martire, ma è evidente che sono due diversi martiri. Il primo dalla catacomba di Pretestato, traslato nel 821, e poi ricognizione e riposizione nel 1599. Il secondo, giacente nella catacomba di Callisto fino al 21 maggio 1651, e poi scoperto, traslato e giunto a Roccasecca nel 1652.
Altra questione è Massimo d’Aveia. Ma qui è tutto chiaro.
Indi per cui, non una statua e due storie, ma una statua e tre santi, tre storie.
Perché Massimo di Roma, socio di Valeriano e Tiburzio, non è il corpo di Roccasseca, ma il corpo di Roccasecca è Massimo romano della catacomba di Callisto.
Tutto qui.